Michel Petrucciani
Michel è un gigante della musica jazz di settantun centimetri : avete letto bene , settantun centimetri –
Il caso ha voluto che fossi io con Sandro Berti Ceroni a organizzare la sua ultima tourneè italiana , era la primavera del 1998 –
Suonò in sestetto a Verona ,Bologna ,Firenze ,Roma ,Salerno e Catania e infine a Lecce in piano solo al Teatro Ariston il 4 dicembre recuperando il concerto estivo che non aveva potuto tenere per ragioni di salute a N.S.T. il 4 agosto dello stesso anno –
Meno di un mese dopo a New York una polmonite fulminante se lo portò via a 36 anni –
Petrucciani era ed è unanimamente riconosciuto il più grande pianista europeo di musica jazz e con Keith Jarrett e pochissimi altri il più grande al mondo –
Ma era anche un uomo di eccezionale vitalità con un gran talento comico , d’altro canto aveva radici napoletane e non poteva essere altrimenti –
Del suo ultimo concerto a Lecce ricordo l’ennesimo disservizio dell’Alitalia che allo scalo di Brindisi non consegnò la lira (a sua misura) del pianoforte e il bagaglio personale-
“Michel ,se non arriva la lira , stasera cosa succede“?
“Non potrò suonare oppure dovrai accontentarti di un mezzo concerto…”
La lira e i bagagli personali atterrano con un volo da Roma una manciata di minuti prima del solito , magnifico concerto –
Certo è un duro colpo per la vanità di Michel che non ha potuto esibirsi con l’elegante blazer di cachemire…
Più tardi si va tutti a cena al San Carlino in un’atmosfera sovreccitata da rompete le righe ; avevamo portato in porto con quell’ultimo concerto la fine del tour italiano e stiamo per tornare a casa , il Natale ormai alle porte ;
Michel avrebbe passato il Natale a Parigi e Capodanno a New York con mogli , ex mogli e figli di qua e di là dell’Oceano –
Il San Carlino è un ristorantino molto accogliente che il mio vecchio amico Giancarlo ha sognato di gestire per tutta la vita con sua moglie Anna , uno scricciolo di donna che ancora una volta non ha esitato ad aiutare il suo uomo nella nuova avventura –
Giancarlo è davvero una persona speciale che ha il culto dell’amicizia –
Giancarlo ama la musica napoletana dai sapori sanguigni , quella dei personaggi un po’ mascalzoni e può decidere di chiudere il locale : ”giramula a Riguletto” dice nel suo esilarante dialetto leccese che lo connata e ce lo fa amare , se qualcuno al piano accenna Malafemmina o Reginella…
Sicchè quando arriviamo noi al ristorante col nostro Petruccianì è tutto un baci e abbracci tra vecchi amici , ma Giancarlo sembra paralizzato dallo stupore e avrà pensato :“chi sarà mai costui , servu de Diu” ?
Ma accade una sorta di miracolo : Michel , se a sedere è alto come gli altri , questa sera è un gigante in vena di prodigalità : regala a Francesca il suo orologio con dedica che ha al polso e racconta della sua vita , dei suoi amori , parla del suo terribile handicap con leggerezza arguta e irresistibile fino a notte fonda –
E’ una grande e indimenticabile lezione di vita che spazza via ridicolizzando tutte le nostre ubbie pseudo esistenziali di gente “normale”-
Il giorno dopo il mio amico Giancarlo fu visto da Pick Up comprare un CD di Michel Petrucciani –
Il primo CD di musica jazz della sua vita –