Ivano Fossati
Ivano preferisce il mare della riviera ligure di ponente allo stress delle tournèe estive-
Adele la sua manager milanese me lo ripete ogni anno che non c’è modo di averlo ,tanto meno in agosto e in un posto così lontano –
Ivano è un tipo appartato che sta bene solo a casa sua –
E invece –
Ivano e i suoi magnifici musicisti furono sul palco di N.S.T. il 15 agosto del 1992 per tenere il loro unico concerto estivo di quell’anno –
Ivano è il raffinatissimo Artista che conoscono tutti ; io amo un suo brano che dice “…siamo piccoli , mediocri viaggiatori soli …” –
questi tre aggettivi : piccoli , mediocri , soli ,li trovo perfetti per definire con precisione poetica la condizione esistenziale del nostro destino che per l’appunto è piccolo , mediocre e solo ; che è tale in ogni caso , per ogni vita ;
Con o senza il famigerato “successo”, trattasi di fallimento ; comunque vada , se pensi all’epilogo –
A prescindere , avrebbe detto Totò –
Ivano ,va da sé che sia un perfezionista esigente e pignolo –
Arriva il 14 agosto, cioè la viglia del concerto, e impone ai suoi musicisti un sound-check che va avanti fino a notte per verificare il service tecnico , peraltro eccellente , di Gianni Grassilli da me ingaggiato a Bologna ma che lui non conosce –
Al concerto quella sera c’è Fiorella Mannoia tra il pubblico ad ascoltare il suo autore preferito.
Ivano è contento che la grande interprete delle sue canzoni sia qui e decidono di cantare insieme due brani regalando un’emozione inattesa a quella serata –
Uno è certamente “Oh che sarà” di Chico Buarque che Ivano ha tradotto dal portoghese , l’altro non lo ricordo ; ma ricordo bene che a chiusura del concerto di quel ferragosto lontano (1992) tra i brani dei prevedibili bis , cantò ancora una volta “La costruzione di un amore”che da sola vale il costo del biglietto –