C’era chi aveva procurato ostriche , aragoste e spigole fresche e disperate per il presentimento della fine : l’allegria degli elogi
sanciva la loro condanna a morte-
C’era chi trafelato – alla controra d’agosto – aveva battuto le praterie salentine dei bar sonnacchiosi per la caccia al tesoro di un cognac “XO”
sublime che svelasse al Maestro la raffinatezza del suo omaggio alla fine della cena in programma –
Quest’ultimo personaggio raccomandò alla cucina di vigilare sul suo dono prezioso , e poichè ritenne di essersi guadagnato
uno speciale salvacondotto , a cena accerchiò senza tregua il Maestro , ostaggio impotente di imbarazzanti impudicizie
molto private e molto noiose –
Poi finalmente dopo il caffè , dal buio del bar in giardino emerse il raffinatissimo “XO”-
Il Maestro ormai stremato lo avresti detto rassegnato a tutto –
Non fu così : con un ultimo guizzo vitale disse amabilmente feroce : “prendo un dito di whisky , va bene uno qualunque ; no , grazie , cognac no”
Non si è Maestri per caso –
Da : “Mi sei piaciuta felicità” di Gigi Polluce – (Moscara Associati – 2008)